TOUR DELLE ISOLE EOLIE

DAL 10 AL 17 GIUGNO 2022

Il tour è stato organizzato dall'agenzia "Cinti Viaggi" per un gruppo di 26 persone con un pullman

La cartina

Le isole Eolie, dette anche isole Lipari, sono un arcipelago appartenente all'arco Eoliano, situato nel mar Tirreno meridionale a nord della costa siciliana. Fanno parte della provincia di Messina e dal 2000 sono patrimonio mondiale dell’UNESCO.

1° Giorno -Venerdì 10 giugno

NAPOLI – PALERMO

Ore 10.20 - Partenza da Ancona in pullman e trasferimento a Napoli; pranzo libero in autogrill.

Ore 20.00 - A Napoli Imbarco su traghetto alla volta di Palermo. Sistemazione in cabina interna; cena libera a bordo; pernottamento.

 

Napoli – Partenza ai piedi del Vesuvio

2° Giorno - Sabato 11 giugno

Palermo – Lipari

Ore 8.00 - Arrivo nel porto di Palermo e trasferimento in pullman fino al porto di Milazzo, pranzo libero in città, quindi imbarco su traghetto per l’isola di Lipari.

Ore 15.00 – Arrivo a Lipari e sistemazione nell’hotel “Giardino sul mare”.

Lipari è la più grande delle sette isole Eolie; sono tutte di origine vulcanica e sono associate ad altri vulcani sottomarini con i quali formano un arco vulcanico detto “Eoliano” lungo circa 200 km nel sud del Tirreno.

Ore 15.00 – Arrivo a Lipari e sistemazione in Hotel “Giardino sul mare”.

Nella figura sotto vediamo la Chiesa di San Giuseppe, il piccolo porticciolo e parte del lungomare pieno di bar-ristoranti e piccoli negozi di souvenir.

Isole Eolie - Rotte di Portolano

Lipari – veduta del porticciolo

Qui di seguito vediamo una sequenza di foto relative all’Hotel.

Ingresso e bar

Sala da pranzo e terrazza sul mare

Esterni

 

 

Scalinata a mare (90 gradini) per fare un bagno

Ore 16.00. Giro dell’isola in pulmino con sosta al “Belvedere di Quattrocchi” per ammirare dall’alto l’isola di Vulcano (vedi figura sotto).

È uno dei punti panoramici più belli dell’isola, posizionato su un’altura da dove si può godere dello spettacolo dei faraglioni di “Pietra Lunga” e “Pietra Menalda” e, sullo sfondo, vediamo l’isola di Vulcano.

 

Lipari - Belvedere Quattrocchi

Altra sosta al “Belvedere di Quattropani” con vista panoramica sull’isola di Salina.

Lipari – Belvedere Quattropani

Proseguiamo il tour, con arrivo alle “Cave di Pomice”. L’ultima fase di attività vulcanica a Lipari risale a circa 1300 anni fa ed è caratterizzata da eruzioni esplosive che hanno dato origine al Monte Pilato, un cono di pomici a composizione riolitica (roccia vulcanica ricca in silice).

Di Lipari Pomice Quarryisole Eolie Sicilia - Fotografie stock e altre  immagini di Abbandonato - Abbandonato, Acqua, Affari finanza e industria -  iStock

Lipari – Cave di pomice

Nella foto, veduta aerea del cono di pomici del Monte Pilato. Dal cratere si estende verso il mare la colata di ossidiana, ai lati della quale affiorano le pomici. Il lungo pontile serviva per l’attracco delle navi che trasportavano la roccia. Attualmente le cave sono dismesse e la vegetazione sta colonizzando i versanti.

Lungo il viaggio tra le meraviglie di Lipari incontriamo su queste alture il baracchino dove venivano vendute ai passanti cibi e bevande tipici del luogo, tra cui la celeberrima “Malvasia”, un vino liquoroso proveniente da vitigni dell’isola.

 

Torniamo a Lipari per dedicarci alla visita del centro storico del paese. Percorriamo il Corso Vittorio Emanuele tra negozi di artigianato e di specialità tipiche eoliane.

Lipari corso vittorio emanuele - Weekend Premium

Lipari – Corso Vittorio Emanuele II

Proseguiamo in direzione Acropoli o Castello. La zona del Castello si trova su una rocca naturale di origine vulcanica che fin dal periodo neolitico costituiva una zona sicura dove abitare al riparo dalle incursioni dei nemici.

Il castello di Lipari - Terre del Tindari

Lipari – L’Acropoli Castello

L’accesso alla Cittadella Fortificata del Castello, circondata dalle mura di cinta, avviene in Piazza Mazzini tramite una piccola e antica porta rettangolare e un corridoio attraverso il quale si prosegue verso la seconda porta da cui si giunge alla “Torretta normanna”, oltrepassata la quale si entra all’ interno della cittadella.

Qui possiamo vedere l’anfiteatro costruito nel 1976 (vedi figura) sul modello di un teatro greco e ospita numerosi eventi folcloristico-teatrali. Da qui si gode la migliore vista su Marina Corta, la piazzetta dinnanzi al porto.

Lipari - Anfiteatro

All’ interno dell’Acropoli è stata eretta la “Chiesa Cattedrale di San Bartolomeo” (in figura esterno e interno della chiesa).

Lipari - Chiesa Cattedrale di San Bartolomeo

Nelle vicinanze si trovano alcuni resti di capanne risalenti all’età del bronzo.

Museo Lipari

Lipari – Resti archeologici

Scendendo verso il mare arriviamo a “Marina Corta”.

Lipari – Piazza Sant’Onofrio di Marina Corta

Prospiciente la piazzetta di Marina Corta si trova la Chiesa delle “Anime del Purgatorio” (vedi foto). È un piccolo edificio, dalle dimensioni di una semplice cappella. Fu edificata nella metà del Cinquecento, in seguito al saccheggio del pirata Barbarossa. Il suo nome vuole proprio ricordare le vittime di quel terribile evento.
In quell’attacco, infatti, tutto il centro abitato di Lipari fu distrutto e quasi tutti gli abitanti furono deportati.
All’interno, a una sola navata, si può ammirare il Presepe del Mare, che raffigura la vita e i mestieri del passato nell'isola.

Lipari – Chiesa elle Anime del Purgatorio

Sempre in piazza Sant’ Onofrio, un po’ defilata sulla sinistra, si trova la bellissima chiesa seicentesca di San Giuseppe. È collocata nella salita omonima e svetta a strapiombo sul mare.


Lipari – Chiesa di San Giuseppe

Rientro in Hotel, cena e pernottamento.

3° Giorno – 19 giugno

Panarea e Stromboli

Ore 8.00. Mattinata libera. Quindi uscita per passeggiata in città alla scoperta di luoghi caratteristici di Lipari. Uscendo dal hotel, per arrivare al centro si deve fare una discesa (che poi al ritorno diventa una salita) di circa 200 metri. Nelle foto ho ripreso i angoli caratteristici di questa zona affacciata sul mare da dove partono i traghetti per il continente e le altre isole.

 

Lipari – Lungomare

 

Ore 14.00. Partenza in motobarca per l’isola di Panarea. Panarea è la più piccola e la più bassa delle isole Eolie (3 per 2 Km). L’approdo del traghetto è nella contrada di San Pietro, con caratteristiche case, botteghe e negozi tinti di bianco che risalta il rosa delle bouganville.

L’isola, famosa in tutto il mondo per essere uno dei centri estivi del divertimento notturno con le sue discoteche, è un mix perfetto per chi, oltre al divertimento, vuole trascorrere ore in totale relax.

È meta per gli amanti della movida con la discoteca all’aperto ultra chic a San Pietro, il cuore pulsante della notte insonne di Panarea. Non per nulla ospita molti dei Vip italiani e non.

Prima sosta alla famosa Baia di “Cala Junco”, rinomata per le sue acque cristalline e sopra la quale si trova il villaggio preistorico di “Capo Milazzese” risalente al 1500 AC.

Spiaggia di Cala Junco a Panarea - Enjoy Sicilia

Panarea – Cala Junco

Breve sosta per un fugace bagno intorno alla motobarca, poi continuazione del giro costeggiando i numerosi isolotti e scogli che emergono (Dattilo, Lisca bianca, Lisca nera, Bottaro e Panarelli): un piccolo arcipelago presente nelle acque intorno a Panarea.

 

Panarea – Isolotti di “Dattilo”, “Lisca bianca”, “Bottaro”, “Lista nera”

Panarea: alla scoperta delle Isole Eolie - Harper's Bazaar

Panarea – Il porticciolo e paesino sul mare

Panarea San Pietro - Via san Pietro nell'Isola di Panarea

Panarea – Il porticciolo

 

Carta nautica di Panarea e isolotti

Ore 16.30. Partenza da Panarea per l’isola di Stromboli. Fiancheggiamo gli isolotti di “Basiluzzo” e “Spinazzola” che vediamo nella foto. Sullo sfondo si vede l’isola di Stromboli.

 

Stromboli - Isolotti di Spinazzola e Basiluzzo

Giro dell’isola di Stromboli in motobarca passando da Ginostra, il secondo insediamento di Stromboli. È un minuscolo villaggio aggrappato alla costa frastagliata e rocciosa del vulcano, posto al di fuori di una eventuale colata. È disposto ad anfiteatro nella parte sud-occidentale dell’isola. È raggiungibile solo via mare attraverso il suo porto più piccolo al mondo “Scalo Pertuso”.

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Stromboli – Villaggio di Ginostra

Stromboli è l’sola delle Eolie più settentrionale e la più orientale

Stromboli – Veduta dal mare

Stromboli – Vita di paese

Il principale centro abitato è Stromboli, lungo la costa nordorientale dell’isola, ed è formato dai villaggi di San Vincenzo e San Bartolomeo, suggestivi con le loro case bianchissime lungo le pendici inferiori del cratere vulcanico.

Stromboli – Zona porticciolo

Al tramonto, dopo una cena libera, partenza sempre in motobarca per “Strombolicchio”; un piccolo isolotto vulcanico che si erge fino a 50 m di altezza, ed è distante a circa un miglio da Stromboli.

Stromboli - Strombolicchio

Strombolicchio – Scalinata per salire al faro

 

Proseguendo la navigazione passiamo davanti alla cosiddetta “Sciarra del Fuoco” (vedi foto). È un Ripido pendio naturale a forma di ferro di cavallo che corre lungo il fianco settentrionale dell'isola in cui scorrono le calate laviche durante l’eruzione del vulcano. È costituito di lava, lapilli e scorie incandescenti, che dal cratere dello Stromboli scendono fino al mare. Le esplosioni al solito durano qualche secondo o decina di secondi; sono ben separate tra loro, con intervalli che possono durare mediamente 30 minuti.

 

Stromboli – Sciarra del fuoco

Rimaniamo in mare aspettiamo il tramonto.

Stromboli - Tramonto sul mare

Stromboli – Tramonto dal Strombolicchio

Ore 22.00. Rientro a Lipari e pernottamento in hotel.

 

4° Giorno - Sabato 20 giugno

Vulcano

Ore 8.30. Partenza per l’isola di Vulcano: la terza isola dell’arcipelago in ordine di grandezza. È l’sola più a sud dell’arcipelago. Arrivando, si iniziano a vedere le coste del Vulcanello, il vulcano più giovane dell’isola. Il Vulcanello è una piccola costruzione vulcanica posta al centro dell’isola. Nella foto un’immagine da cartolina di Vulcanello.

 

Vulcanello

Qui si trova la famosa “Valle dei mostri” dove la natura si è divertita a creare fantastiche forme di lava;  è raggiungibile a piedi una volta sbarcati. Sono grandi rocce vulcaniche che il raffreddamento repentino della lava ha immortalato in spaventose e insolite fogge.

Vulcano - Valle dei mostri

Passiamo al largo dell’incantevole baia delle sabbie nere, celebre per la sua lunga spiaggia di sabbia nera, dietro la quale si erge in tutta la sua maestosità, il “Gran Cratere della Fossa”. Nelle foto da cartolina vediamo spiaggia e cratere.

                               Spiaggia di sabbia nera                                                 Gran Cratere della Fossa

Dalla cima del Gran Cratere de La Fossa vediamo in primo piano, in posizione centrale, il fondo del cratere di forma circolare e colore giallo ocra. In secondo piano, al centro, si vede subito sopra, la penisola di Vulcanello che è separata dall’isola di Lipari da un piccolo lembo di mare.

Proseguendo la navigazione, ci ritroviamo in un anfiteatro di rara bellezza: la “Grotta del cavallo”, famosa per i suoi giochi di luce, e la “Piscina di Venere” dove si diceva che la bella dea, venisse a farsi il bagno.

                       Grotta del cavallo                                                                           Piscina di Venere

Proseguiamo e raggiungiamo il versante sud dell'isola dove si trova il terzo approdo del piccolo borgo di Gelso. Nella parte più a sud dell’isola, Gelso è un paesino di pescatori, conosciuto per la sua minuscola baia di spiaggia nera, il faro attorniato dal piccolo centro abitato.

Vulcano – Gelso

Costeggiamo infine le ripide coste, dove i gabbiani fanno i loro nidi e dalle quali si lanciano alla ricerca di cibo, e raggiungiamo una piccola insenatura dove, su uno scoglio, è stata posata la statua di una bella sirenetta a protezione di chi naviga in queste acque.

Vulcano – La sirenetta

Ore 13.00. Rientro in porto.

Vulcano – Il porticciolo

La prima cosa che colpisce appena arrivati è il fortissimo odore di zolfo proveniente dai suoi fanghi termali che in prima battuta possono dare molto fastidio, ma che dopo un po’ diventano impercettibili. Questa è parte più viva dell’isola ricca di negozietti, bar e ristorantini.

Pranzo libero

Vulcano – Il borgo

Ore 16.00. Partenza da Vulcano e sosta in mare per un breve bagno.

Vulcano – Costeggiamo la costa

 

Ore 18,30. Rientro a Lipari. Cena in Hotel. Serata nel borgo di Lipari-

Lipari – By night

5° giorno – Martedì 14 giugno

Filicudi Alicudi

Ore 9.30 Partenza in motobarca per Alicudi, l’isola più distante e selvaggia. Una volta sbarcati notiamo che qui il tempo sembra essersi fermato: nessuna auto, nessuna strada, solo rumore del mare e la bellezza di un’isola quasi disabitata che vive di pesca e agricoltura.

Gli unici mezzi di locomozione in terra sono i muli che trasportano materiali vari in mulattiera, in contrasto con ripide scalinate che salgono verso le abitazioni sparse lungo i pendii tanto che il numero di gradini da salire soppianta indirizzo e numero civico.

Un solo negozio che fa da bar e ristorante è l’unico luogo di aggregazione, ma l’ospitalità degli abitanti è un valore aggiunto. Anche le spiagge che circondano l’isola sono caratterizzate dalla pace e dalla trasparenza delle acque del mare.

 

Alicudi – Zona porticciolo

 

 

Alicudi – Un mulo sale sugli scalini

 

 

Alicudi - Le case sparse lungo il pendio

 

In tarda mattinata partenza per Filicudi.

Avvicinandoci a Filicudi navighiamo in corrispondenza della “Canna”, un faraglione vulcanico di 70 metri che spunta dal mare.

La Canna

Proseguendo la navigazione arriviamo alla grotta del “Bue marino”.

La Grotta del Bue Marino, situata sul versante nord occidentale dell'Isola di Filicudi, è la grotta più grande delle Isole Eolie.

Eolie news: Chiuso l'accesso alla Grotta del bue marino a Filicudi. Analogo  provvedimento in arrivo per la Grotta del cavallo a Vulcano. Elenco delle  aree interdetteFilicudi – Grotta del bue marino

La Grotta prende il nome dalle foche monache che la abitavano in passato; il suo interno offre particolari giochi di luci e la magia del rumore del mare che ricorda il muggito di un bue.

Passiamo poi per lo scoglio “Giafante”.

Filicudi – Scoglio Giafante

A nord dell'isola di Filicudi, si staglia questo scoglio di natura lavica dall'aspetto particolare. Giafante infatti deve il suo nome alla somiglianza con un elefante, come suggerisce la parola siciliana "Giafante".

Costeggiando la costa di Filicudi incontriamo le “Macine”, enormi pietre abbandonate che gli artigiani, tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, usavano per i frantoi di frumento e ulivi.

Filicudi – Le Macine

Raggiungiamo quindi Filicudi porto. Arrivati sull’isola ci godiamo la sua bellezza selvaggia del piccolo abitato.

Filicudi – Il porticciolo

Dopo un pranzo libero presso un ristorante (si per dire) del porticciolo e una breve sosta nel borgo, ripartiamo in motobarca alla volta di Lipari.

Nella navigazione passiamo di fronte a Capo Graziano di Filicudi. È un promontorio collegato al resto dell’isola da una lingua di sabbia larga 500 m. La spiaggia omonima è la più bella e caratteristica di Filicudi.

Filicudi – Spiaggia di Capo Graziano

 

In questi paraggi facciamo una breve sosta per un bagno in mare.

Filicudi – Bagno in mare

Rientrati a Lipari, ceniamo in hotel.

Lipari – Cena in hotel

Lipari – Luna piena che sorge sul mare di fronte all’hotel

5° giorno – Mercoledì 15 giugno

Salina

Ore 9.00 partenza in motobarca per Salina. La prima tappa è a S. Marina Salina, il comune più importante dell’isola. Qui possiamo girare tra le viuzze a picco sul mare, o anche fra i negozietti e la chiesa di Santa Marina.

S: Marina Salina – Zona porticciolo con Chiesa di Santa Marina

S: Marina Salina – Viuzze del borgo

In tarda mattinata partiamo per Lingua; durante la navigazione ci accostiamo la “Baia di Pollara”, resa celebre dal film con Massimo Troisi “Il Postino”. È un anfiteatro di roccia vulcanica a strapiombo sul mare, chiuso a nord dall’arco naturale di “Punta Perciato” con le sue acque turchesi. Proseguiamo costeggiando le verdeggianti coste caratterizzata dalla presenza di terrazzamenti e vigneti che producono uva “malvasia”.

Salina - Punta Perciato

Salina - Baia di Pollara

Sbarcati a “Lingua”, piccolo borgo costiero famoso per le sue calette, dove fare il bagno, i suoi ristorantini e bancarelle sul lungomare. Nelle foto seguenti possiamo vedere luoghi caratteristici di Lingua.

 

Lingua - Lungomare

Durante la navigazione per il rientro a Lipari, passiamo lungo il lato ovest dell’isola ricco di grotte e insenature come lo ”Scoglio dei gabbiani”, le “Torricelle”, la “Grotta degli innamorati”.

 

Lipari - Scoglio dei gabbiani

Lipari – Scoglio Le Torricelle

 

Lipari – Grotta degli innamorati

La leggenda narra che gli innamorati che si baciano all’interno della grotta, rimarranno uniti per tutta la vita.

Proseguendo la navigazione arriviamo nei pressi dei Faraglioni.

Lipari – I faraglioni

Qui si rimane incantati da questi due giganti del mare. Sulla sinistra si vede la “Grotta degli angeli”.

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Lipari – Grotta degli angeli

Prima di rientrare in porto ammiriamo le variopinte spiagge di “Valle Muria” e “Praia Vinci”,

Lipari – Spiagge

Ore 18.00. Rientro in porto, cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno -Giovedì 16 giugno

LIPARI

Mattinata libera per relax e passeggiata in centro.

Vediamo poi alcune mie foto scattate nel paese.

Lipari – Marina Corta

Bar e ristorantini a Marina corta

Vita di paese

 

 

Due vie principali del paese: Via G. Garibaldi e V. Emanuele II

Escursioni e partenza di un traghetto

Un turista

Turista con Spritz

 

 

 

Porticciolo turistico

Qui vediamo la piantina di “Lipari paese” nella quale è indicata l’ubicazione dell’hotel (in basso a sinistra) dove abbiamo soggiornato. Si trova proprio di fronte al mare e a un’altitudine di circa 30 metri sul livello del mare.

 

 

Vediamo ora un tipico piatto eoliano.

Il “Pane Cunzato” è una pietanza tipica della Tradizione Eoliana. Rappresenta il pasto ideale per freschi pranzi estivi.
Questa pietanza è la più tradizionale delle isole. Rappresenta la semplicità mista alla copiosità delle Eolie. Si miscelano tutti i sapori che appartengono a queste terre. Consiste nella cottura di una pagnotta tagliata a metà, riscaldata al forno o in piastra e poi farcita con qualunque cosa sia di nostro gradimento. Dai pomodorini alle melanzane, dalle olive ai capperi, dai cucunci (termine che si riferisce ai frutti del cappero) al formaggio Primo Sale (pecorino che non è stato a stagionato a lungo), dalla mozzarella ai pomodori secchi. Gli accostamenti che si possono fare sono molteplici, i sapori… infiniti.

Pane cunzato